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Piano Nazionale Nuove Competenze: le politiche attive alla formazione del PNRR

Con la pubblicazione del Decreto 14/12/2021 nella Gazzetta Ufficiale n. 307 del 28 dicembre 2021, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha adottato il cosiddetto Piano Nazionale Nuove Competenze (PNC). Obiettivo del provvedimento è quello di seguire quanto tracciato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di lavoro. Le indicazioni contenute nel PNRR prevedono programmi specifici sul potenziamento della formazione dei lavoratori e l’inserimento nel mercato del lavoro di giovani e disoccupati.
Nel dettaglio, l’adozione del PNC completa il traguardo del PNRR denominato Riforme/Intervento 1.1 “Politiche Attive del Lavoro”.

Che cos’è il Piano Nazionale Nuove Competenze

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha stabilito che il Piano Nazionale Nuove Competenze abbia per obiettivo la riorganizzazione della formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati.
In sostanza è una sorta di “strategia quadro” che spiega cosa finanziare e come farlo.

Nel dettaglio, le iniziative di riforma e investimento varate dal Governo italiano con il PNRR prevedono interventi di aggiornamento e qualificazione/riqualificazione. Le misure si sono rese necessarie per stare al passo con le transizioni digitale ed ecologica ma, soprattutto, per fronteggiare il fabbisogno di nuove competenze generato dagli effetti della pandemia di Covid-19.

I principali strumenti utilizzati sono il rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling.

Destinatari del PNC

Il Piano Nazionale Nuove Competenze si colloca pertanto come quadro di coordinamento strategico per una serie di interventi che riguardano la formazione di lavoratori e disoccupati. In particolare i destinatari di queste misure sono:

  • beneficiari di strumenti di sostegno (NASPI e DIS-COLL)
  • beneficiari del reddito di cittadinanza
  • lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (CIGS, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa)”.
Piano Nazionale Nuove Competenze: le politiche attive alla formazione del PNRR. Ministero

Come funziona il Piano Nazionale Nuove Competenze

Il programma chiave del PNC per riorganizzare e rafforzare il sistema della formazione professionale, punta su tre pilastri, così divisi per target:

Garanzia per l’Occupabilità dei Lavoratori

Il programma di riforma Garanzia per l’Occupabilità dei Lavoratori (GOL) si rivolge ai disoccupati e costituisce il perno dell’azione di riforma delle politiche attive per il lavoro.

In una logica integrata, è l’iniziativa rispetto alla quale il Piano Nazionale Nuove Competenze orienta più specificamente le misure riguardanti la formazione professionale dei beneficiari del programma, in sinergia con il piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego, già finanziato in buona parte a valere sul bilancio dello Stato e che diventa parte anch’esso del PNRR.

Sistema Duale

Il programma di investimento Sistema Duale (SD) si rivolge ai giovani dai 15 ai 25 anni, promuove l’acquisizione di nuove competenze sia teoriche in aula che pratiche in azienda.

Tramite il potenziamento delle misure di alternanza scuola-lavoro e del contratto di apprendistato duale, si intende adeguare il sistema di istruzione e formazione alle richieste dell’odierno mercato e agevolare il matching tra domanda e offerta di lavoro.

Fondo Nuove Competenze

Nel medesimo quadro di coordinamento strategico si colloca anche il Fondo Nuove Competenze (FNC), creato nel 2020 per combattere gli effetti negativi del Covid-19 sull’economia.

Finanziato a valere su fondi nazionali e risorse del Fondo Sociale Europeo, è finalizzato a promuovere l’aggiornamento dei lavoratori occupati. In particolare si rivolge alle imprese che hanno stipulato intese o accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro in risposta alle innovazioni di processo, prodotto o di organizzazione.

Aspettative del PNC

Le tre azioni di cui si è parlato troveranno applicazione operativa nel corso del 2022 e dovranno essere attuate secondo criteri di gradualità e incrementalità.
Come correttamente ed in maniera esplicita enuncia il Piano Nazionale Nuove Competenze:

“Occorre evitare l’illusione di poter offrire tutto a tutti nello stesso momento, concentrandosi, specie in fase di avvio dei Programmi, su ciò che è sostenibile e comunque pertinente, costruendo contemporaneamente le condizioni per cui nel tempo sarà possibile consolidare e generalizzare a regime la platea dei beneficiari di quei servizi che avranno dimostrato di essere maggiormente efficaci ed efficienti”.

Obiettivi principali del Piano Nazionale Nuove Competenze

Altrettanto sfidanti i macro obiettivi complessivi che propone il PNC:

  • personalizzazione degli interventi di apprendimento
  • spendibilità reale degli stessi nel mercato del lavoro di riferimento
  • integrazione delle politiche della formazione con le politiche attive del lavoro
  • coinvolgimento diretto delle aziende nella progettazione e realizzazione dei sistemi di formazione duale (alternanza rafforzata vs alternanza simulata).

Per non ricadere negli errori passati (com’era, per esempio, accaduto nel caso del programma Garanzia Giovani), il PNC pone come presupposti l’accessibilità e la qualità dell’offerta formativa, sia per motivi di aggiornamento che di riqualificazione. Resterà prioritario il coordinamento tra livello strategico (centrale) e livello operativo (regionale) nel tentativo di garantire l’omogeneità applicativa.

Per informazioni sul PNC non esitare a contattarci cliccando sul pulsante qui sotto:

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