Accedi | Registra il tuo CV

INSIGHTS

I Percorsi della Comunicazione: Il linguaggio del corpo

Il quarto assioma della comunicazione: “Comunicazione analogica e digitale”

Con questo terzo articolo continuiamo il nostro percorso nella comunicazione parlandone sotto un nuovo aspetto: Il Linguaggio del Corpo nella Comunicazione, quella analogica.

Nei precedenti articoli abbiamo affrontato il tema delle Tecniche di Comunicazione: La Comunicazione Interpersonale ed i suoi Assiomi ed Il Linguaggio Non Verbale.

La comunicazione tra le persone passa attraverso canali verbali e non verbali utilizzando le modalità del linguaggio sia numerico (o digitale) sia analogico.

Come può essere il linguaggio del corpo nella comunicazione?

Il linguaggio del corpo nella comunicazione può essere digitale e serve a veicolare informazioni o analogico e determina la natura della relazione. Il linguaggio digitale è caratterizzato dall’arbitrarietà, esiste una convenzione tra le parole e ciò che esse rappresentano; es. matita, libro, casa, etc. 

Le emozioni riguardano la comunicazione analogica e quindi hanno a che fare con la comunicazione non verbale; nel linguaggio analogico si trasmettono prevalentemente gli aspetti di relazione. In ogni messaggio i due linguaggi, verbale e non verbale sono complementari; pertanto la congruenza tra i due linguaggi è uno dei rivelatori a cui facciamo continuo riferimento durante i nostri scambi comunicazionali.

Facciamo un esempio: se una persona dichiara di essere interessata ad ascoltarci e, poi evita in ogni modi di stabilire un contatto oculare, questa difformità può influenzare il messaggio stesso della comunicazione. Inoltre, le nostre interazioni sono continuamente alla presa con la conversione di messaggi analogici in digitale, e viceversa.

Una decodifica “sbagliata”, ad esempio di ciò che osserviamo (analogico) in ciò che pensiamo (digitale) del nostro interlocutore, può provocare un fraintendimento nell’intenzione e nella interpretazione del messaggio comunicazione nella relazionale. Spesso gli equivoci di lettura del messaggio durante una conversazione nascono proprio dall’errata decodifica dei segnali inviatici dall’interlocutore e dalla loro interpretazione distorta.

Il linguaggio del corpo è la via naturale attraverso la quale esprimiamo gli stati d’animo e può portare in contatto con le emozioni più profonde: le paure, le ansie, le gioie vengono trasmesse direttamente ai gesti della mano, ai movimenti delle gambe ai muscoli del viso.

Le risposte espressive alle emozioni comprendono sia le espressioni facciali sia altri aspetti del comportamento non verbale come la postura, aspetti relativi al comportamento prossemico – cioè l’orientamento dell’individuo e il suo posizionamento nello spazio rispetto ad altre persone od oggetti, la gestualità e aspetti del parlato e suoni vari.

Postura, atteggiamento del corpo

Posizioni che la persona assume in un dato momento, i movimenti. Alcuni esempi di postura: dondolarsi sulle piante dei piedi, accavallare le gambe, postura eretta o incurvata in avanti, tesa o rilassata, dritta o obliqua, protesa in avanti con il busto, postura chiusa con le braccia conserte e rigide, il capo basso, ecc.

Prossemica: distanza e posizione

La definizione di spazio umano, secondo lo psicologo HALL è l’insieme delle osservazioni e delle teorie relative all’uso culturale che l’uomo fa dello spazio, lo studio del modo in cui l’uomo struttura inconsciamente il microspazio e l’osservazione delle distanze mantenute fra gli uomini nelle loro transazioni quotidiane, dell’organizzazione dello spazio da parte dell’uomo, nella sua casa, nella sua città.

Il linguaggio del corpo nella comunicazione: le distanze interpersonali

Si possono definire come:

1. intima: contatto fisico e distanza da 15 e 40 cm

2. personale: piccola sfera di protezione che un individuo crea attorno a sé; distanza da 45 a 120 cm;

3. sociale: distanza da 120 a 210 cm, fra persone che lavorano insieme e da 210 a 360 cm, fra persone che non lavorano insieme;

4. pubblica: distanza da 360 a 750 cm, fuori dalla cerchia che riguarda il soggetto e da 750 cm, personaggi ufficialmente di rilievo.

Gesti: espressione non verbale del linguaggio del corpo

Di seguito elenchiamo alcuni significati dei gesti che agiamo a volte anche inconsapevolmente:

  • emblematici: sostituiscono la parola
  • descrittivi: accompagnano ed illustrano il discorso rendendolo più vivido
  • di regolazione: del comportamento dell’interlocutore ovvero assenso, dissenso
  • di adattamento: gesti finalizzati a dominare i propri stati d’animo o le emozioni

Espressione viso/occhi

Le reazioni espressive, in particolare quelle facciali e vocali, assumo molto significato negli scambi interpersonali; essendo direttamente osservabili, permettono di fornire informazioni rispetto allo stato emotivo dell’individuo osservato.

La parte più espressiva del volto sono gli occhi e la bocca.

La bocca può trasmettere diversi stati emotivi, di chiusura o apertura, dettati dai suoi movimenti, dalle labbra aperte tipiche della sorpresa a quelle semi aperte dell’ascolto o chiuse della riflessione. È importante notare la congruenza delle espressioni della bocca con quelle degli occhi.

L’uso della voce/paralinguistica

I segni paralinguistici non appartengono solo allo stile personale espressivo tipico di ogni persona, ma sono in grado di indicare umori, intenzioni e stati d’animo. 

Tra questi abbiamo:

  • tono: ha un incidenza enorme nella comunicazione e qualifica l’intenzione comunicativa. È un indicatore dell’intenzione comunicativa, del senso che si vuole dare a quello che si dice: tono interrogativo, tono riflessivo, tono sfidante, ecc.
  • tempo: evidenzia la velocità assoluta o relativa, l’uso delle pause che sono un fattore che serve a sottolineare, rinforzare, accentuare il contenuto verbale.
  • timbro: è il “colore” del suono ovvero la percezione acustica del suono vocale e caratterizza la persona. 
  • volume: indicatore di distanza o di aspetti relazionali ed emotivi. Riguarda l’intensità sonora, il farsi ascoltare va calibrato a seconda della vicinanza o distanza dell’interlocutore.

Con il career coaching puoi elaborare una strategia comunicativa funzionale che ti permetterà di acquisire un vantaggio competitivo rispetto agli altri: potrai quindi veicolare in modo più efficace competenze, potenzialità, motivazione ed ambizioni di cui sei portatore.

In S.A. Studio Santagostino poniamo le Persone al centro dei nostri servizi: sei alla ricerca di un nuovo lavoro o cerchi un riposizionamento professionale? attraverso i percorsi di consulenza di carriera supportiamo impiegati, quadri, dirigenti e liberi professionisti in fase di transizione a riposizionarsi sul mercato in maniera efficace aiutandole ad effettuare un’analisi professionale, a definire un progetto spendibile e ad attuare una produttiva campagna di self marketing sul territorio.

ARTICOLI CONSIGLIATI:

Scopri di più

Ricerca

Categorie

Newsletter

CONDIVIDI ARTICOLO SU:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Inserisci le tue credenziali per continuare il processo di candidatura

Email
Password